Seleziona una pagina

Il programma Hello.java che abbiamo appena visto nella lezione precedente ha come effetto quello di scrivere un messaggio sullo schermo.
Normalmente un programma, per risolvere il problema per cui è stato scritto, deve poter manipolare dei dati. Per questo introduciamo le variabili.

Le variabili sono caselle di memoria a cui associamo un nome. Il loro scopo è di contenere valori di un certo tipo e/o memorizzare dei dati durante l’esecuzione di un programma.

In Java ogni variabile utilizzata in un programma deve essere dichiarata prima del suo uso e soltanto la prima volta che compare nel programma! Nella dichiarazione bisogna indicare l’insieme dei valori che potrà contenere, cioè il tipo dei dati che potranno essere memorizzati nella variabile.

Esempio:

double saldo; Dichiara una variabile di nome saldo di tipo double (numero in virgola mobile – a breve analizzeremo tutti gli altri tipi presenti)

In questa casella di memoria si può memorizzare un dato con l’operazione di assegnamento.

Esempio:

double saldo=2742.50; Dichiara una variabile di nome saldo di tipo double con valore 2742.50

Il valore ottenuto dalla valutazione dell’espressione a destra dell’uguale (il dato assegnato) diventa il valore della variabile il cui nome appare alla sinistra dell’uguale.
Il dato assegnato deve essere di tipo compatibile con il tipo della variabile. Per quanto riguarda l’assegnamento non confondete l’operatore di assegnamento = con il simbolo di uguaglianza usato in matematica: sono due cose molto diverse e lo capirete presto il perché!

Esempio: Supponiamo di voler calcolare quale sia l’interesse maturato dal nostro conto corrente che contiene 1756 euro dopo due anni.

public class Interesse {

      public static void main(Strings[] args) {

        double interesse;
        double capitale;
        double tasso=0.025;

        capitale=1756;
        interesse=(capitale*tasso);
        interesse=(interesse+capitale)*tasso;

        System.out.print(“L’interesse dopo due anni e’: “);
        System.out.print(interesse);

    }

}

In questo caso il valore della variabile interesse cambia veramente durante l’esecuzione (da cui il nome di variabile): per ogni anno trascorso calcoliamo un diverso valore per tale variabile.

interesse=(capitale*tasso); Alla variabile interesse viene assegnato il risultato del prodotto del capitale per il tasso, ovvero 43.9. Così da ottenere l’interesse dopo il primo anno.

poi…

interesse=(interesse+capitale)*tasso; Calcola la somma tra capitale e l’interesse corrente, moltiplica per il tasso e colloca il risultato nella posizione in memoria di interesse, sovrascrivendo il valore precedentemente allocato. Così da ottenere l’interesse dopo due anni.
Nomi di variabili

Il nome di una variabile deve essere un identificatore ammissibile. In Java, può essere una sequenza di lettere o numeri che NON sia una parola chiave (keyword) del linguaggio, e che cominci con una lettera. È ammesso anche il carattere _ (underscore).

Parole chiave del linguaggio NON consentite per dichiarare una variabile in Java:

abstract double int strictfp
assert else super
boolean enum long switch
break extends native synchronized
byte final new this
case finally null throw
catch float package throws
char for private transient
class goto protected try
const if public void
continue implements return volatile
default import short while
do instanceof static

Si consiglia di utilizzare nomi significativi per le variabili, per renderne intuitivo il significato e l’uso che ne viene fatto. Ad esempio, in un programma che calcola l’area di un rettangolo, dichiareremo le variabili base, altezza e area. Per evitare inconsistenze, non memorizzare mai in una variabile un valore che non corrisponda al nome scelto (Esempio: non memorizzare l’area nella variabile base). Per convenzione, i nomi di variabili sono minuscoli, ma se composti da più parole, la prima lettera di ogni parola successiva alla prima è maiuscola (ad esempio, interessiComposti).

Riassumendo una dichiarazione di variabili può avere varie forme, ad esempio:

< tipo > < nome >; Dichiarazione semplice
< tipo > < nome1 >, < nome2 >, …; Dichiarazione multipla
< tipo > < nome > = < espressione >; Dichiarazione semplice con inizializzazione
< tipo > < nome1 > = < esp1 >, < nome2 > = , …; Dichiarazione multipla con inizializzazione

Il < tipo > è un qualunque tipo di dati ammissibile per Java. Nella lezione successiva analizzeremo i tipi di dati primitivi numerici.

Variabili costanti

Una costante è un’associazione tra un nome ed un valore, che a differenza di una variabile viene fissato una sola volta e mai più cambiato nel programma.

Una costante si dichiara come una variabile, premettendo la parola chiave final:

final < tipo > < NOME > = < valore >; Dichiarazione semplice

Per convenzione, i nomi delle costanti sono scritti tutti con lettere maiuscole. Se l’identificatore si compone di più parole, si usa il simbolo underscore _ per separarle.

Esempio:

public class Interesse1 {

    public static void main(Strings[] args) {

        double interesse;
        double capitale;
        final double TASSO=0.025;

        capitale=1756;
        interesse=capitale*TASSO;

        System.out.print(“L’interesse dopo un anno e’: “);
        System.out.println(interesse);

    }

}

Normalmente una costante viene inizializzata al momento della dichiarazione, ma non è necessario: l’importante è che non venga assegnata più di una volta.

Cosa ne pensate?

In caso di dubbi o consigli lasciate un commento!
Grazie per l’attenzione.